L’ESECUTIVO NAZIONALE UILTem.p@,
riunito a Roma il 26 settembre 2013, esprime la propria preoccupazione per la condizione di molti lavoratori precari, in particolare collaborazioni a progetto e partite iva che, per primi, stanno subendo il protrarsi di una crisi economica con una drastica riduzione della qualità della loro vita e delle loro famiglie.
VISTA
l’incapacità del Governo di intervenire sul cuneo fiscale e l’esigenza delle imprese di ridurre il costo del lavoro si è scaricata direttamente sui compensi dei lavoratori, l’assenza di un sistema universale di ammortizzatori sociali ha accompagnato sulla soglia della povertà migliaia di lavoratori precari e disoccupati.
L’andamento dei salari rende evidente come in Italia i lavoratori abbiano partecipato ad un contratto di solidarietà nazionale ma, l’assurdo susseguirsi di riforme e controriforme del lavoro non ha creato occupazione, non è, pertanto, più rinviabile un piano industriale che permetta di salvare le imprese e i posti del lavoro.
CONSIDERATO
il mandato di rappresentanza definito dalla delibera del CC UIL del 4 marzo 2008, l’Esecutivo Nazionale UILTem.p@
DELIBERA
di chiedere alla Segreteria Nazionale UIL, nell’ambito della difesa degli interessi generali o arrivare a una modifica della Gestione Separata che valorizzi la contribuzione dei lavoratori autonomi;
o modifiche alla previsione legislativa che escluderebbe i collaboratori, le partite iva e i lavoratori in somministrazione dal processo di stabilizzazione presso le pubbliche amministrazioni;
o aprire una verifica sulla problematiche emerse dall’accordo di regolamentazione delle collaborazioni a progetto nel settore delle TLC. In queste settimane, infatti, la UILTem.p@ ha indetto una serie di assemblee tra i collaboratori dei call center per verificare l’orientamento dei lavoratori, registrando di fatto, una totale contrarietà all’accordo sottoscritto il 1 agosto u.s. con Asstel e Assocontact.
Coerentemente con lo spirito di democrazia e di partecipazione previsto dall’art. 6 dello statuto UIL, chiediamo di individuare una data utile per discutere e rideterminare le posizioni del sindacato nel merito dell’accordo.