Nessuna buona notizia sul fronte sulla lotta al Femminicidio.
Le 414 proposte di modifica da esaminare nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, pare che siano davvero troppe. Il provvedimento approderà in aula non prima del 2 ottobre.
Il rinvio mette però in serio pericolo la conversione, che deve avvenire entro il 15 ottobre: il Senato avrà pochi giorni utili per esaminarlo e approvarlo.
Troppi emendamenti e il decreto legge sul femminicidio approvato lo scorso 8 agosto dal Consiglio dei ministri subisce un brusco stop alla Camera.
L’esame delle proposte di modifica è iniziato nel pomeriggio ma l’ufficio di presidenza congiunto delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia ha deciso all’unanimità di chiedere formalmente ai capigruppo di Montecitorio di spostare l’approdo in aula del testo da domani a mercoledì 2 ottobre. Richiesta accolta.
Il rinvio in aula alla prossima settimana, a questo punto ufficiale, mette però il decreto legge a rischio: la conversione in legge deve infatti avvenire entro il 15 ottobre e al Senato rimarrebbero dunque pochissimi giorni utili per l’esame.
Fonti parlamentari sottolineano come si tratti di un DL (Decreto Legge) dalle connotazioni più ampie, che contiene, oltre al contrasto della violenza di genere, norme in tema di protezione civile, di commissariamento delle Province, disposizioni per il potenziamento del corpo nazionale dei Vigili del fuoco e in materia di sicurezza e immigrazione, contrasto al fenomeno dei furti in danno di infrastrutture energetiche e di comunicazione.
In una sola giornata, pare si siano resi conto in commissione, sarebbe stato impossibile esaminare tutti gli emendamenti e inviare il testo in aula già domani. Anche stabilendo una seduta notturna.
Questa eterogeneità dei contenuti rende le operazioni complicate, intralciando non poco la speditezza dell’iter.
Silvia Morini
UIL Frosinone
(*Fonti:
http://www.repubblica.it)