omofobiadi Daniel Borrillo

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Descrizione:

L’omofobia, per dirla con Foucault, è un dispositivo della biopolitica(*) e, come tale, viene sottoposta da Daniel Borrillo a un incessante lavoro critico che convoca non solo il diritto ma, al tempo stesso, l’intero spettro delle scienze umane: antropologia, filosofia, storia delle religioni, psicoanalisi. È solo a questa condizione, in effetti, che diventa possibile procedere a una vera e propria decostruzione dell’atteggiamento omofobo.

Attraverso le quattro grandi sezioni in cui si articola il testo, l’autore interroga l’odio dell’omosessuale come fenomeno che attraversa e struttura una gran parte della nostra storia e dei nostri comportamenti quotidiani; l’omofobia si situa, al tempo stesso, sul piano dell’irriflesso e del simbolico, dell’habitus e dell’immaginario: in altre parole, di quell’ideologia dominante che Daniel Borrillo mette radicalmente in questione.

Questo libro si rivolge a chiunque sia sensibile al problema dei diritti delle minoranze e ricerchi un approccio critico, laico e libertario alle questioni sociali; ma anche chi, coinvolto personalmente o meno nella questione omosessuale, vuole conoscere la genesi di un fenomeno dai risvolti drammatici.

(*)Tornando a Michel Foucault, l’impostazione inaugurata dallo stesso nel primo volume della sua “Storia della sessualità”, intitolato “La volontà di sapere” (1976) sostiene, contro le teorie della “rivoluzione sessuale” che erano molto in voga nei movimenti della contestazione degli anni settanta, che la relazione che lega potere e politica non è principalmente la repressione: a suo avviso il potere, piuttosto che reprimere la sessualità, la produce. Agendo attraverso la cultura, la socializzazione, l’educazione, il potere produce dialetticamente tanto la norma sessuale, quanto le identità perverse che le sono correlate. La sessualità per Foucault, lungi dall’essere un nucleo di desideri originario e naturale come volevano le teorie della “rivoluzione sessuale”, è un dispositivo della biopolitica – è uno dei meccanismi attraverso cui il potere esercita la sua presa sulla vita biologica della specie umana plasmandola in una specifica forma di vita.

Semplificando: il sesso è una dimensione fisica; il genere una dimensione psicologica e assieme culturale; l’orientamento sessuale designa invece la direzione prevalente dei propri desideri: è eterosessuale chi desidera persone di sesso opposto al proprio, omosessuale chi desidera persone del proprio stesso sesso.

Nell’analisi di Foucault, che poi è stata ripresa dal pensiero femminista e dalla rielaborazione che di quest’ultimo ha operato Judith Butler, il dispositivo di sessualità è un meccanismo culturale complesso attraverso cui convenzioni linguistiche, religiose, morali, scientifiche, giuridiche si applicano all’individuo condizionando i suoi rapporti con gli altri e con se stesso.

Gilles Deleuzeha sostenuto che uno dei grandi insegnamenti di Foucault consiste proprio nell’aver messo in evidenza che “il dentro” altro non è se non “un fuori ripiegato” – che il modo in cui il soggetto pensa la propria interiorità deriva da significati culturali che provengono dall’esterno. Ognuno impara infatti a nominare se stesso, a interpretare i propri desideri, a relazionarsi alle altre persone attraverso l’educazione, la cultura, la morale: attraverso un mondo esterno che lo determina, e che gli offre i sostantivi, gli aggettivi, tutti gli strumenti linguistici e teorici con cui gli è possibile pensarsi come dotato di un’identità.

1 CENNI BIOGRAFICI: Daniel Borrillo. Nato nel 1961 a Buenos Aires, è un intellettuale argentino, specializzato nello studio del diritto, sessualità umana e il diritto alla non discriminazione.

Giurista, maître de conférences in diritto privato all’Università Parigi X Nanterre, ricercatore associato al CNRS. Autore di “Amoures égales? Le Pacs, les homosexuels et la gauche, (avec Pierre Lascoumes), La Découverte, 2002. L’homosexualité de Platon à Foucault. Antologie critique, (signée avec D. Colas), Plon, Paris, 2005. Attualmente è docente di diritto privato presso l’Università di Paris Ouest Nanterre La Defense e membro del Centro di Ricerche e Studi sui diritti fondamentali e il Centro di Criminologia e diritto penale. Dal 2012 dirige il grado di legge Sudamericana Spagnola e latina presso l’Università di Paris West.

2 Michel Foucault, nato nel 1926 a Poitiers, studiò filosofia e psicologia all’Ecole Normale Supèrieure di Parigi e, in seguito, lavorò presso istituti culturali francesi a Uppsala, Varsavia e Amburgo e nel 1970 ricevette la nomina di professore di storia dei sistemi di pensiero al Collège de France. Morì a Parigi nel 1984.

3 Judith Butler (Cleveland, 24 febbraio 1956) è una filosofa post-strutturalista statunitense. Si occupa di filosofia politica,etica, teoria letteraria, femminismo e Queer Theory. Dal 1993 insegna al Dipartimento di retorica e letterature comparate all’Università di Berkeley, dove dirige il programma di Critical Theory. Tiene lezioni all’European Graduate School.

4 Gilles Deleuze (Parigi, 18 gennaio 1925Parigi, 4 novembre 1995) è stato un filosofo francese, tra i più importanti del XX secolo. In ragione dei suoi lavori Differenza e ripetizione (1968) e Logica del senso (1969), Michel Foucault scrisse la celebre frase: «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano».

Silvia Morini

(*Fonti:
http://www.ibs.it
http://www.nazioneindiana.com
http://www.filosofico.net
http://www.edizionidedalo.it
http://www.centroriformastato.it)