ll contenuto  del Decreto Legge approvato alla Camera
Cosa prevede
Commenti e reazioni

decreto legge

Approvato con 288 sì, 115 no e 7 astenuti il provvedimento che vuole spostare dallo Stato ai privati il meccanismo dei fondi alle formazioni politiche. Ora il testo va in Senato.

L’abolizione dell’attuale sistema di rimborsi elettorali ai partiti è uno dei primi provvedimenti nell’agenda del governo Letta per la parte riguardante le riforme istituzionali.

L’annuncio di Letta riscuote il plauso dei partiti di maggioranza

Il segretario Pd Epifani auspica che la nuova normativa sul finanziamento dei partiti introduca anche criteri di democraticità e trasparenza: “Bisogna gradatamente far sparire i finanziamenti pubblici e contare sui finanziamenti privati”.

Un Pensiero tutt’altro che condiviso

Il pensiero è, come prevedibile, non unitario.

Sindacati, imprese, partiti: la Legge di Stabilità approvata ieri dal governo non convince nessuno.

Nel mirino di Cgil, Cisl e Uil che minacciano lo sciopero le misure sul pubblico impiego mentre Confindustria e forze politiche attaccano il pacchetto lavoro, accusato di essere troppo debole.

L’unica accoglienza positiva alla manovra targata Letta sembra averla riservata lo spread, che oggi chiude a 231 punti base registrando nel corso della seduta, grazie a un differenziale a quota 230, il miglior risultato dal 2011.

La mossa di Letta riscuote anche la critica del leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo che, come suo segno distintivo si rifà al web: “Letta ha dato un tweet: raggiunto l’accordo per il finanziamento ai partiti. Bluffano e il Paese se ne sta andando”.

Zanonato: ecobonus e ristrutturazioni al prossimo Consiglio dei Ministri (CDM)

Slittano i bonus per l’efficienza energetica e per le ristrutturazioni edilizie.

La nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Consiglio dei ministri, conferma che non è stato varato il provvedimento atteso per prorogare lo sconto del 55% fino a dicembre. Ma sarà preso in esame alla prossima riunione del governo.

E’ quanto ha assicurato il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, lasciando Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri. C’è la volontà politica da parte del governo di prorogare per un anno, quindi fino alla fine del 2013, gli ecobonus al 50% e 55% sulle ristrutturazioni e gli adeguamenti energetici degli edifici.

Il titolare dello Sviluppo Economico ha anche aggiunto che “martedì 28 ci sarà un incontro tecnico per definire i dettagli, ma soprattutto la copertura economica dell’operazione, mentre venerdì 31 si cercherà di approvare il provvedimento”.

Sanità, quasi 2 miliardi a sei regioni

Il Cdm ha poi autorizzato il ministero dell’Economia ad erogare somme per quasi 2 miliardi, a titolo di anticipo, per 6 regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia): all’Abruzzo 118 milioni di euro – alla Calabria 411 milioni di euro – alla Campania 287 milioni di euro – al Lazio 540 milioni di euro – al Molise 63 milioni di euro – alla Sicilia 500 milioni di euro.

Dopo lunghe trattative tra i due più grandi partiti della maggioranza, un punto di contatto è stato individuato sul tetto delle donazioni ai partiti. Sarà di 300mila euro l’anno per quelle dei privati, di 200mila per quelle delle persone giuridiche, ed entrerà in vigore progressivamente. Chi oltrepasserà i limiti previsti non potrà ottenere altre donazioni negli anni successivi fino al raggiungimento del limite previsto.

Meccanismi di agevolazione per le donazioni, a partire dal taglio delle commissioni per quelle effettuate con carte di credito.

Una norma anti-sessismo?

Il dubbio che il tentativo di bilanciare il divario tra i sessi all’ interno degli organismi organizzativi e decisionali sia soltanto un “contentino” dato ad una parte in minoranza effettiva rispetto non solo alla stessa Italia, ma in confronto ai dati del resto non solo degli Stati europei, ma anche internazionali, per nascondere il vero problema del sessismo reduce dal sistema patriarcale di cui siamo consapevolmente vittime, rimane un’ombra che soltanto col tempo e con un effettivo cambiamento potrà essere valutato.

Ciò che in termini legislativi è stato deliberato è una penalizzazione nei contributi per i partiti che non favoriscono l’impegno delle donne in politica: se uno dei due sessi avrà meno del 40% dei candidati, le risorse destinate al partito verranno decurtate dello 0,5% per ogni punto percentuale in meno.

Il contributo verrà tagliato di un ventesimo ai partiti che non destinino almeno il 10% di quanto spetta loro a iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica.

Cassa Integrazione

Il testo contiene anche più fondi per la Cassa integrazione dei dipendenti dei partiti: ai 15 milioni già previsti per il 2014, l’emendamento della commissione approvato dall’Assemblea di Montecitorio ne aggiunge 8,5 per il 2015 e 11,25 per il 2016.

Detrazioni fiscali per le donazioni ai partiti

Aumentata, poi, la soglia delle detrazioni fiscali per le donazioni: in parole semplici, chi donerà soldi ai partiti godrà di detrazioni al 37% tra i 30 euro e i 20mila euro, al 26% tra i 20mila e i 70mila euro.

I partiti potranno quindi raccogliere fondi esenti da Iva anche con gli sms o con altre applicazioni da telefoni cellulari o fissi. Una norma che sta già fomentando quesiti tra fazioni contrapposte che da una parte vedono tali applicazioni come un nuovo punto di riferimento, ed altre che non vedendone un consueto modo cui rifarsi, pensano che tale sistema non sia gestibile a livello pratico.

Il dilemma appare chiaro se si parla di sminuire o, al contrario, enfatizzare percorsi a cui non siamo abituati, ma soprattutto quando si parla di verificazione e controllo di tali sistemi.. La domanda rimane legata all’ effettiva affidabilità, al come renderli tali e se sì: il “sistema Italia” è preparato, sia mentalmente ma soprattutto pragmaticamente,  ad accogliere un cambiamento tutt’altro che di facile gestione?

La parola passa ora al Senato

L’esecutivo spinge verso una rapida approvazione.

Se il Parlamento non sarà in grado di riformare il sistema dei soldi ai partiti, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha già dichiarato – cosa che a molti è apparsa una vera e propria minaccia – di voler “risolvere” il problema con un decreto legge entro l’autunno.

La stabilità politica in Italia è decisiva, “non si tratta di parole ma di soldi”: il premier Enrico Letta risponde così, in una intervista all’edizione internazionale del New York Times, alle critiche di chi aveva definito la stabilità “solo una parola”. L’Italia, spiega l’articolo, deve evitare l’instabilità in modo che il Parlamento possa approvare importanti riforme e per non accrescere il peso del debito, con gli interessi che aumentano con ogni crisi politica: “Con interessi più bassi si potrebbero liberare 15 miliardi di euro, e mantenere la promessa di ridurre le tasse sul costo del lavoro”, afferma Letta al New York Times.

Silvia Morini
UIL Frosinone

(*Fonti:
http://tg24.sky.it

http://247.libero.it

http://www.rainews24.rai.it)