29/01/2019 | Previdenza.

Il Decreto sulle pensioni risponde ad una parte delle attese dei lavoratori, mentre lascia senza risposte questioni rilevanti del sistema previdenziale.

Quota 100 è certamente un intervento utile per i lavoratori del nord e del settore pubblico, meno per quelli del centro sud e insufficiente per le donne, che raramente raggiungono i 38 anni di contribuzione.

Positiva è la proroga dell’Ape Sociale e di Opzione donna. L’assenza di Quota 41 lascia senza risposta i lavoratori precoci. Manca il completamento della salvaguardia degli esodati.

I lavoratori del settore pubblico sono penalizzati dalla normativa che prevede le modalità dilazionate fino a sette anni per ciò che concerne l’erogazione del tfr.

Il decreto vara solo parzialmente la riforma della Governance di Inps e Inail dove va rafforzato il ruolo di indirizzo e vigilanza dei Civ.

È più che mai necessario affrontare il tema delle future pensioni dei giovani e valorizzare dal punto di vista contributivo la maternità e il lavoro di cura delle donne.

Sull’insieme di questi temi, la UIL chiede al Parlamento di introdurre modifiche al decreto Legge e al Governo di aprire un confronto con il sindacato per trovare positive soluzioni per i lavoratori.

29 gennaio 2019

Uil Frosinone

(*Fonti:

www.uil.it)