A termine del riuscito Sciopero Unitario di UIL e CGIL di oggi 12 dicembre 2014 sul territorio nazionale, che ha visto larga partecipazione, con adesione di tutte le categorie dei lavoratori, incidendo sul trasporto aereo con il 50% di adesione, con il 50% sul traffico ferroviario, 70% sul trasporto pubblico (tram, autobus e metropolitana), vediamo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Segretario Generale della UIL Carmelo Barbagallo, il segretario generale della CGIL Susanna Camusso, intervistati ai microfoni di SkyTg24.
Il Presidente della Repubblica Napolitano chiede rispetto reciproco dei ruoli delle rispettive parti sociopolitiche, sottolineando prerogative e responsabilità di Governo, Parlamento e Sindacati, ed invita ad un dialogo pacato, dichiarando che lo sciopero di oggi:”È segno senza dubbio di una notevole tensione nei rapporti tra il Sindacato ed il Governo. Io non entro ovviamente nel merito delle ragioni degli uni o degli altri, ma mi auguro che si discutano sia le decisioni già prese, come la legge di riforma del mercato del lavoro, sia quelle da prendere, soprattutto per il rilancio dell’economia e dell’occupazione in un contesto europeo, e che si trovi la via di una discussione pacata.”.
UIL e CGIL
Barbagallo, intervistato in merito allo sciopero ed al suo significato lo definisce: ”Un grande successo, che spero di utilizzare al meglio, poiché io ho accettato l’invito del Presidente della Repubblica ad abbassare i toni e a trovare altri modi di discutere.” – Alla domanda sul messaggio che la mobilitazione di oggi rivolge al Governo, Barbagallo risponde:”Noi non ci rassegniamo a fare in modo che le riforme sul lavoro, i problemi economici dei lavoratori, la possibiità di avere più occupati, siano fatte contro gli interessi del sindacato e contro i lavoratori, perché non è così che si attua, non si può creare occupazione per decreto: bisogna discutere di investimenti pubblici e privati.”.
Camusso dichiara che operando: ”Contro il lavoro non si cambia il Paese, ma lo si porta progressivamente al degrado, alle difficoltà. Lo stiamo ripetendo ossessivamente e continueremo a farlo, stiamo ripetendo a questo Governo che senza lavoro i nostri figli continueranno a fare le valigie decidendo di andare all’estero, privando noi della possibilità di scrivere un futuro, e vorremmo dire al Presidente del Consiglio che senza lavoro questo Paese non esce della crisi, ma continua a sprofondarci dentro.”.
(*Fonti:
SkyTg24)