cgil_cisl_uilVia Mola Vecchia, 2/a             Via Marco Tullio Cicerone,70         P.zza Martiri di Vallerotonda
03100 Frosinone                      03100 Frosinone                               03100 Frosinone
Tel. 0775211219                        Tel. 0775/82291                                 Tel. 0775 83581
Fax: 0775/852064                   Fax: 0775/872372                             Fax: 0775/856644
cdlt_frosinone@lazio.cgil.it   ust_frosinone@cisl.it                    cspfrosinone@uil.it

 

Frosinone, 13/11/2014

  Al Prefetto di Frosinone
S.E. Dott.ssa Emilia Zarrilli
Piazza della Libertà
Frosinone

 

S.E. Ill.ma,

la Legge di Stabilità prevede, per il 2015, un taglio di 150 milioni di euro del Fondo Patronati. I Patronati sono organismi, previsti dalla Costituzione, che assistono gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, invalidità civili, per i permessi di soggiorno, pensioni, ammortizzatori sociali, indennità di maternità, assegni familiari e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni, sono oltre 100 le prestazioni sociali e previdenziali per le quali il Patronato assiste gratuitamente il cittadino, dalla presentazione della domanda al suo esito positivo.

Solo nel corso del 2013, sono state ben 6 milioni 695 mila 192 le persone che hanno attivato una pratica: dietro ciascuna c’è il volto ed una storia di una vita. Questo numero, non tiene conto delle tante altre persone che si rivolgono ai Patronati per una semplice consulenza. Giova ricordare che l’attività degli Enti di Patronato, enti privati con fini di pubblica utilità, senza scopi di lucro, è rivolta alla generalità dei cittadini, lavoratori, pensionati, giovani, disoccupati e migranti. Realizza il dettato dell’art. 38 della Costituzione che prevede l’esigibilità di diritti, quindi, non vi possono essere solo enti erogatori, vi debbono anche essere enti preposti a che il diritto sia concretamente esigibile specie laddove la difficoltà normativa possa costituire una barriera non facilmente sormontabile. Questo è il lavoro che svolgono i Patronati. La legge ha mantenuto il finanziamento pubblico: aliquota dello 0,226% sull’ammontare della contribuzione, ma, questo finanziamento, si configura non come onere a carico della fiscalità generale, bensì come quota contributiva che serve ai lavoratori per la propria assistenza e tutela. Con il taglio al Fondo Patronati si mette a rischio la sopravvivenza di questi Enti fondamentali per la vita dei cittadini. Bisogna domandarsi quale sarebbe il maggior onere per lo Stato e per i lavoratori se mancasse questo ruolo. Inoltre, parlando di utilità sociale, welfare e servizi, sottolineiamo che il Patronato è un ente universale, che offre un servizio universale, dai forti effetti redistributivi. La sola telematizzazione e riorganizzazione del personale Inps ha limitato molto la consulenza agli sportelli dell’istituto, per questo, i cittadini per avere risposte si rivolgono quotidianamente ai patronati. Inoltre con la regolarizzazione dei permessi di soggiorno degli stranieri, gestita dai patronati, sono sparite le file davanti alle questure. Attualmente il Fondo ammonta a circa 430 milioni di euro ed il governo ha stabilito anche di dimezzare dall’80 al 45% gli anticipi che vengono versati ai Patronati sulle somme spettanti. Una penalizzazione del tutto insopportabile. Così, il sistema dei Patronati che conta 10mila addetti sparsi in oltre 5mila uffici in Italia e all’estero sarà costretto a chiudere la gran parte degli sportelli, licenziare almeno 7mila persone e ciò che è più grave non fornire più ai cittadini servizi essenziali su previdenza e assistenza. In Provincia di Frosinone, come peraltro ben noto a S.E. Ill.ma il Prefetto, la crisi ha colpito pesantemente il tessuto sociale ed economico, generando disagio e nocumento alla popolazione che potrebbero vedersi negata qualsiasi forma di tutela erogata dai Patronati,  che non sono meri esecutori ma propositori di tutele che altrimenti sarebbero inesigibili. Le Istituzioni devono sapere, quindi, che con questi tagli, si mettono in ginocchio servizi e opportunità di assistenza, specie per le persone più colpite dalla crisi e per le fasce più deboli della popolazione, cioè proprio quelle che il governo dice di voler favorire. Senza il sostegno dei patronati i diritti dei cittadini rischiano di essere merce per faccendieri ed un affare a pagamento. Per questo i patronati Inca, Inas, Ital e Acli insieme alle tre confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, saranno impegnati nelle prossime settimane in una campagna di comunicazione e mobilitazione per illustrare ai cittadini il valore sociale che ogni giorno svolgono i Patronati.

 

TAGLIARE LE RISORSE AI PATRONATI SIGNIFICA IMPEDIRE DI RIVENDICARE QUALSIASI DIRITTO.

No tagli ai Patronati. Importanza e raccolta firme

image001

image003

image005

image006

image008