15/05/2014 | Occupazione.
Dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL
Creare occupazione a suon di continue modifiche alla normativa, fino ad oggi, non ha prodotto risultati positivi né in termini di nuovi ingressi nelle aziende, né di qualità degli stessi. Le due riforme del 2012 e 2013 si sono tradotte in una diminuzione del numero di attivazioni di contratti e in un aumento dell’incidenza delle forme flessibili (oltre l’80%).
Si può ancora sostenere che il tempo indeterminato sia la forma comune di rapporto di lavoro? Il riscontro potrà venire solo se le semplificazioni al contratto di apprendistato, previste nel Decreto Lavoro (approvato oggi), produrranno un aumento di questa occupazione e se la sperimentazione di un nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, previsto nel disegno di legge delega, – la cui disciplina è ad oggi completamente sconosciuta alle Parti Sociali – sarà più “attraente” per le aziende dell’attuale contratto a tempo determinato e delle altre tipologie contrattuali.
Riformare in maniera organica il mercato del lavoro senza “concertare” – termine purtroppo ormai in disuso – con chi, le Parti Sociali, ha un ruolo fondamentale e di profonda conoscenza della materia, produce norme inadeguate e non rispondenti alle reali esigenze del nostro sistema produttivo.
L’occupazione non si crea con le leggi, ma con un’iniezione di fiducia alla domanda di lavoro, data dalla messa in atto di serie politiche di crescita e sviluppo.
Roma, 15 maggio 2014
(*Fonti:
http://www.uil.it)