Le premesse per il futuro del gruppo automobilistico FCA sono positive. La cosa importante è che vogliono investire, creare nuovi modelli e raggiungere quegli obiettivi di produzione e vendita che garantirebbero la saturazione degli stabilimenti e quindi l’occupazione. Questa impostazione può rappresentare la svolta in senso positivo. Tutto è cominciato con l’accordo di Pomigliano: senza quell’intesa non staremmo discutendo di Fiat né di FCA.
Se i prodotti avranno successo, non ci saranno problemi occupazionali. In un’economia di mercato si producono le macchine che si vendono, non accade il contrario. Se faranno buone auto – e ne sono abbastanza convinto perché sono capaci – questa garanzia sarà solida, non basata sugli auspici, ma sui fatti.
Roma, 7 maggio 2014 – Ufficio stampa UIL
(*Fonti:
http://www.uil.it)