letta
Roma, 14 febbraio 2014 – Il premier uscente Enrico Letta
aveva già dichiarato la sua assenza alle votazioni nella sede del PD: Si decida con serenità. Preferisco aspettare a palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese – aveva aggiunto in un messaggio rivolto ai delegati-, in modo che tutti si sentano liberi di esprimere valutazioni e di esplicitare le decisioni che ritengono opportune”. Letta non ha potuto fare altro che trarre le conseguenze delle scelte del suo partito decidendo di farsi da parte.

I lettiani non hanno partecipato, ma con 136 sì, 16 no e 2 astenuti, l’assemblea ha approvato una risoluzione che parla esplicitamente di un nuovo governo affidato agli organi dirigenti usciti dal congresso, ovvero allo stesso Renzi. Letta ne ha preso atto e con un comunicato, a pochi minuti dalla votazione, ha annunciato la sua salita al Quirinale, nella giornata di oggi, per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente Napolitano. In serata il suo quasi certo successore Matteo Renzi, via twitter, comincia a raccontare come vorrebbe l’Italia: “Un Paese semplice ma coraggioso.”.

Si era a lungo parlato di trattative tra gli staff dei due contendenti, una mediazione per far fare un passo indietro allo stesso Letta, prima del redde rationem in Direzione. Altra ipotesi in campo era quella di un incarico come Ministro dell’Economia, al fine di garantire continuità al piano di rilancio economico sintetizzato proprio con la presentazione di “Impegno Italia”. Ma la proposta era stata respinta al mittente dal diretto interessato e dal suo entourage: “Non siamo al mercato”. Così Enrico Letta, dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri, è salito al Quirinale dove ha rassegnato le dimissioni nelle mani di Napolitano, ringraziando coloro che lo hanno sostenuto durante il suo mandato:”Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”.”

Nel pomeriggio il Capo dello Stato Giorgio Napolitano inizierà le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo. La dichiarazione del Quirinale esclude passaggi parlmentari: “Il Presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica e per affrontare al più presto l’esame della legge elettorale e delle riforme ritenute più urgenti”.

Il testo risultante dall’ assemblea del Partito Democratico che ha sfiduciato Letta:

“La Direzione del Partito Democratico, esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il Presidente del Consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo – esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale – e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei;

assume il documento “Impegno Italia” come contributo per affrontare i problemi del Paese; rileva la necessità e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche;

invita gli organismi dirigenti, legittimati dal Congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si è determinata per consentire all’Italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il Titolo V e la trasformazione del Senato della Repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro Paese”. (Fonte: Agi)

Il Segretario del Partito Democratico Matteo Renzi interviene così alla Direzione nazionale del proprio partito: “Inizi a diventare grande solo quando smetti di fare solo le cose che ti piacciono. E’ arrivato il momento di dire che tipo di proposta vogliamo fare al Paese. E’ arrivato il momento di uscire dalla palude”.

Ha inizio così la “staffetta” che verosimilmente porterà Renzi alla guida dell’esecutivo, bypassando quelle elezioni di cui lo stesso Renzi aveva proclamato l’irrinunciabilità fino a non molto tempo addietro.

Il Segretario del PD giustifica così questa anomala condotta: “Ora non ci sono le condizioni per tornare alle urne perché non c’è una legge elettorale in grado di garantire maggioranze e perché il percorso delle riforme ancora non è stato avviato”, ed in merito alla staffetta:” La staffetta è quando si procede nella stessa direzione e alla stessa velocità, non quando si prova a cambiare il ritmo. [..] Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno”. In merito alla famosa “staffetta” cui molti gli chiedono di rinunciare afferma:“Chi fa politica ha il dovere di rischiare”.

Ipotesi di Governo

Le prime ipotesi che si fanno L’Interno andrebbe a Graziano Delrio, nel governo entrerebbe anche l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, amico personale di Renzi, potrebbe essere lui il ministro dell’Economia. Per quel dicastero si fanno anche altri due nomi: quelli di Lorenzo Bini Smaghi (già membro del board della Bce) e di Pier Carlo Padoan, l’economista Tito Boeri al Lavoro, Maria Elena Boschi alle Riforme, il sindaco Michele Emiliano alle Infrastrutture. In quota anche l’ex ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca.

Nel nuovo governo potrebbero entrarci anche alcuni ex grillini.

Stampa Estera

Le dimissioni di Enrico Letta sono la breaking news nel mondo: dalla agenzia France Presse al Financial Times, passando per El Pais e altri grandi media europei e mondiali. “L’Italia aspetta Renzi, il demolition man”, titola il Financial Times. “Letta annuncia le sue dimissioni, dopo essere stato messo da parte dal suo partito”, scrive El Pais. Il New York Times mette nero su bianco che a far fuori Letta è stata una “rivolta di partito”.

“Commedia dell’arte: Come il sindaco di Firenze ha portato il primo ministro italiano a dimettersi”, è il titolo di apertura scelto dai colleghi dell’Huffington Post Francia. Semplicemente un “Ciao!”, invece, sulla home page di HuffPost Spagna, che fa notare come il suo governo sia durato appena 10 mesi.

Il primo ministro Enrico Letta annuncia le sue dimissioni”, è il flash della Agence France-Presse, mentre il Financial Times annunciava che Letta presenterà domani le sue dimissioni da premier al presidente Giorgio Napolitano, dopo che il suo Partito Democratico lo ha di fatto licenziato da primo ministro”.

“Il premier Letta si dimetterà”, è il titolo della BBC on-line, mentre El Pais scrive che “Letta annuncia le sue dimissioni sotto assedio”. Il tedesco Der Spiegel e il francese Le Monde titolano sobriamente Il premier italiano si dimette”.

Silvia Morini

(*Fonti:
http://www.corriere.it
www.tgcom24
http://www.ilsalvagente.it
)