Tutto ciò non lascia ancora intravedere la fine della fase difficile dell’intera economia.economia2013-big
DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

Dopo due anni, finalmente, si ferma la caduta del PIL, ma oltre a questo dato che farebbe presupporre un cambiamento positivo, sono stati rilevati ancora un calo degli investimenti fissi e della domanda interna, quest’ultima causata dalla riduzione dei consumi delle famiglie.

Tutto ciò non lascia ancora intravedere la fine della fase difficile dell’intera economia. A ciò si aggiunge una sempre più insopportabile tassazione e una continua crescita dell’evasione fiscale che ha raggiunto la cifra enorme di circa 130 miliardi di euro.

Noi continuiamo a chiedere – e lo stiamo facendo con forza nelle varie manifestazioni  di questi giorni che culmineranno nella giornata del 14 dicembre – di ridurre le tasse e di aumentare salari e pensioni. Senza queste misure la nostra economia non si risolleverà.

Noi sosteniamo  che ci vuole un cambiamento profondo della politica economica e di questa legge di stabilità che non raggiunge nessun obiettivo concreto di inversione di tendenza, ma è solo una riproposizione di ricette che hanno fatto il loro tempo e che sono frutto di politiche recessive.

Per questo ci batteremo per cambiarla, perché solo una grande capacità progettuale e negoziale potrà coniugare il progetto con gli investimenti e quindi cogliere l’occasione di una probabile ripresa.

Roma 10.12.2013

(*Fonti:
http://www.uil.it)