mano timbro

Roma, 31 dic. (Labitalia) – “Se per molti il Natale significa vacanza, per altri, spesso giovani, significa lavoro precario e a basso costo; senza contare, inoltre, che saranno centinaia le persone con contratti di collaborazione che a fine anno si ritroveranno senza più un’occupazione. Secondo le nostre stime, circa 400.000 sono le persone in scadenza che non avranno un rinnovo per il 2014 con conseguenze pesanti per loro e per le famiglie”. Lo dichiara Magda Maurelli, segretario generale della Uil Tem.p@, secondo cui la stagione invernale si preannuncia drammatica per il settore delle vendite e per la ricettività e “a pagarne saranno soprattutto quei giovani, spesso studenti universitari, che approfittano del periodo natalizio per lavoretti e che vedranno diminuirsi le opportunità di lavoro legate al periodo delle feste circa del 22%”.

Continua Maurelli: “Molti giovani si sono rivolti nei giorni scorsi ai nostri sportelli Lavorin.Form@ per denunciare rapporti di lavoro al limite della legalità. Purtroppo, la crisi sta portando a una forte contrazione del lavoro e conseguente precarietà”.

Lavoratori precari, autonomi e free lance, sottolinea il sindacato dei lavoratori a termine della Uil, sia italiani che stranieri, non godono di nessuna protezione in caso di maternità, paternità, disoccupazione o malattia, non percepiscono un reddito decente, eppure sono quelli che mandano avanti settori essenziali per far circolare l’economia.

I periodi di alta stagione, come quello natalizio, – continua Uil Tem.p@ – sono fondamentali per rilanciare l’economia, eppure è uno dei principali in cui si riscontrano rapporti di lavoro come finte partite Iva o associati in partecipazione che creano solo precarietà. In un contesto incerto e preoccupante come quello attuale, aumentano le zone d’ombra in cui nasce e si sviluppa il lavoro grigio e irregolare, in cui le persone si vedono sempre più spesso costretti ad accettare condizioni sempre peggiori“.

Per Maurelli, “qualità, dignità e professionalità non dovrebbero mai venire meno, nemmeno nei periodi di crisi: la tutela del lavoro non va in vacanza e non devono essere sempre i precari a prendersi il carbone anziché lo zucchero filato“.

Ufficio Stampa e Comunicazione Uil Tem.p@