staminali

Nella giornata di lunedì 25 novembre 2013 manifestanti pro-Stamina in protesta a Montecitorio si sono spinti a versare sangue sull’immagine del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e su quella del presidente del Consiglio Enrico Letta.

I loro striscioni e manifesti erano molto chiari: «Stamina funziona anche tu senza laurea lo puoi capire», «Non abbiamo più voglia di morire», «Curarmi non è un reato», «Vogliamo le staminali».

Con questi cartelli e rumorosi fischietti i manifestanti (tra loro anche alcuni bambini) che vogliono accedere al metodo Stamina,  e che protestano contro i tagli alla ricerca in proposito, insieme alle loro famiglie hanno bloccato prima largo Chigi, poi la strada che porta a piazza San Silvestro e via Del Tritone all’altezza di via Del Traforo. I malati chiedono anche lo sblocco delle liste d’attesa a Brescia (Il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) dell’ A.O. Spedali Civili di Brescia produce, conserva e distribuisce emocomponenti per uso non trasfusionale, di origine sia autologa che allogenica.).

A versare sangue sulle foto del Capo dello Stato sono stati i fratelli Sandro e Marco Biviano: hanno staccato le loro flebo minacciando di dissanguarsi finché non sono stati ricevuti a Palazzo Chigi insieme a una delegazione di manifestanti pro-Stamina.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha inviato a Palazzo Chigi il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Luca Pani, il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa e il direttore generale dei dispositivi medici del Ministero della salute Marcella Marletta.

Applicazione terapeutica delle cellule staminali

L’applicazione terapeutica peculiare delle cellule staminali consiste nella loro utilizzazione a scopo di rigenerazione tessutale. In questo contesto, le cellule staminali dell’adulto costituiscono attualmente la sorgente esclusiva per il trattamento di patologie neoplastiche e non-neoplastiche. Tra i vari tipi di cellule staminali dell’adulto solo le cellule staminali emopoietiche da midollo osseo, sangue periferico e cordone ombelicale hanno allo stato attuale applicazione clinica riconosciuta su vasta scala. L’esempio più evidente dell’attività delle cellule staminali emopoietiche è rappresentato dal loro utilizzo nella terapia delle malattie neoplastiche ematologiche (leucemie, mieloma, linfomi), sia nell’ambito del trapianto autologo che allogenico. Infatti, in particolari fasi della malattia, le cellule staminali emopoietiche vengono iniettate, attraverso una vena, nel sangue periferico del paziente. Le cellule staminali emopoietiche, nell’arco di pochi giorni, raggiungono il midollo osseo, dove attecchiscono ed iniziano a proliferare andando a ricostituire le cellule mature midollari, che erano state completamente distrutte dalla radio-chemioterapia alla quale era stato sottoposto il paziente.

La ricerca biomedica e biotecnologica è attualmente incentrata sulla abilità di produrre cellule umane in vitro sfruttando la capacità proliferativa delle cellule staminali, associata alla loro abilità di diventare specializzate (plasticità). Quest’area applicativa delle cellule staminali viene definita terapia cellulare e richiede la stretta integrazione dei ricercatori nel campo della biologia cellulare, biologia molecolare, virologia, ingegneria biomedica. Il ricorso all’applicazione delle cellule staminali nella medicina rigenerativa ha le potenzialità per poter aprire nuove vie di trattamento per numerose gravi malattie degenerative. Infatti, la capacità proliferativa associata all’abilità di diventare specializzate, rende le cellule staminali potenziali candidati ideali per aprire nuove vie di trattamento per numerose gravi malattie (morbo di Parkinson, diabete, infarto miocardico…).

Tuttavia di cellule staminali si è parlato forse troppo al di fuori dell’ambiente scientifico e a volte in modo non del tutto equilibrato ed a volte sensazionalistico. Oggi è forse opportuno temperare le aspettative di molti pazienti, pur senza spegnere curiosità e speranze suscitate nei tempi recenti da stupefacenti scoperte nell’utilizzo sperimentale delle cellule staminali. Tali recenti scoperte, va ricordato, sono ancora a livello sperimentale e necessitano ancora di studi approfonditi prima di poter essere applicabili su larga scala. Sicuramente le cellule staminali rappresentano una possibilità concreta per la terapia di molte malattie croniche o degenerative, ma bisogna ancora approfondire lo studio delle evidenze disponibili e cercarne di nuove prima di poter passare ad una loro applicabilità su larga scala.

 

Silvia Morini

(*Fonti:

http://www.staminali.brescia.it/
http://roma.corriere.it

http://www.ilmessaggero.it
http://www.edizioniscientifichestill.com)