Letta, Sindacati, Samaras ed Eurosur
Letta ad “Otto e Mezzo”
Il premier Letta intervistato in tv a “Otto e Mezzo”(programma di approfondimento condotto da Lilli Gruber, giornalista): “Abbiamo messo cinque miliardi di tasse in meno ma la cosa dei 14 euro se l’è inventata qualcuno per farci del male.”. “Sindacati fanno loro lavoro, ma precipitosi”. “Monti? Ci chiariremo ma non entro in polemiche”. “Maradona? Non mi è piaciuto per niente”.
Letta ammette che la legge di stabilità non sia “una rivoluzione” e comprende la tensione che sale nel paese, e che ha portato oggi a contestare i ministri Angelino Alfano(PDL) e Maria Chiara Carrozza (PD).
Il premier Enrico Letta tende la mano alle critiche, ma non alle “denigrazioni” come la ‘bufala’ dei 14 euro a testa per ogni lavoratore, e riconosce l’autonomia dei sindacati, ma, anche alla luce della disponibilità del governo a migliorare la manovra, liquida come “una risposta precipitosa” la decisione di indire 4 ore di sciopero con manifestazioni territoriali da gestire, da mettere in campo da qui a metà novembre: è la decisione assunta dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti, per chiedere e sostenere il cambiamento della legge di stabilità in Parlamento, su cui hanno ribadito il giudizio negativo. I tre sindacati hanno anche dichiarato di voler mettere in campo una piattaforma programmatica con proposte per modificare la legge.
Le questioni che il presidente del consiglio si trova ad affrontare alla vigilia di una settimana cruciale, che culminerà con il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi dedicato all’immigrazione,l sono numerose. E Letta ha intenzione di concentrarsi sulle “cose concrete”, ignorando le polemiche: “Non voglio infilarmi in polemiche che non hanno a che fare con le cose concrete. Con Monti ci vedremo, ci chiariremo”.
Il presidente del consiglio ha intenzione di rimanere concentrato sull’agenda per il paese e non su ultimatum e diktat dei partiti di maggioranza: “Rimpasti, verifiche, correnti? concentriamoci sulle cose da fare”, in risposta al Pdl sul rivedere la squadra di governo.
Più che alla fine del ventennio berlusconiano, espressione che Letta conferma, o alla ‘concorrenza’ di Matteo Renzi, il presidente del Consiglio preferisce “perdere energie” nello sforzo di “portare il paese un passo alla volta fuori dalla crisi” evitando “crisi al buio” che porterebbero “al caos” e farebbero schizzare nuovamente i tassi che “solo in 4 giorni di crisi politica sono costati miliardi”. La verità sulla manovra è, a suo dire, che “a differenza delle ultime due dove c’erano più tasse, questa è neutra; nelle nostre previsioni darà una crescita dell’1% nell’anno prossimo”.
Continua Letta: “Mi dicono di essere stato prudente, sì lo sono perche’ dalla crisi si esce passo dopo passo”, osserva aggiungendo, rivolto sia alle contestazioni dei sindacati sia a quelle di Confindustria, che “è stata criticata da chi ha detto che è troppo dura e chi ha detto che è troppo morbida”. Mentre “noi abbiamo fatto una scelta legata alla stabilita’, a dare certezze per un triennio: creare stabilita’ è l’unico modo perche’ il paese si salvi”.
Il premier, che in mattinata aveva parlato di 6 mesi “difficilissimi”, comunque racconta di non aver mai pensato “di gettare la spugna” perchè, anche per colpa della legge elettorale, “le alternative non mi convincono” e bisogna andare “avanti fino al 2015″. Sottolinea : “Sono stato preso in giro per 6 mesi perche’ dicevo ‘vedrete, andiamo avanti”‘.
Chi, invece, deve aver deluso il presidente del consiglio è Maradona con il suo gesto dell’ombrello contro Equitalia: “Non mi è piaciuto per niente, chi paga le tasse va rispettato e sono gli italiani onesti mentre in molti, come Maradona, fanno il gesto dell’ombrello”.
In merito allo sciopero indetto dai sindcati per il 18 novembre dichiara: ‘L’aumento di 14 euro? Falso. ‘Sindacati precipitosi sullo sciopero’.
Letta in conferenza stampa congiunta con
il primo ministro greco Antonis Samaras
Il premier Enrico Letta, nella conferenza stampa congiunta con il primo ministro greco Antonis Samaras, sulla La legge di Stabilità varata dal governo dichiara: “Per la prima volta avvia una riduzione del debito pubblico dopo anni di crisi: ma per la riduzione quello che è assolutamente necessario sono le condizioni per la crescita: è impossibile tenere sotto controllo debito e deficit senza crescita. [..] Vogliamo un’Europa in cui la crescita sia un pilastro, altrimenti è impossibile e siamo molto impegnati per il pilastro della crescita nell’agenda Ue”.
“L’applicazione fino in fondo dell’Unione bancaria è una grandissima priorità, rispetto alla quale abbiamo intenzione di esigere che i prossimi due Vertici Ue, quello di ottobre e quello di dicembre, applichino le decisioni assunte a giugno”, ha detto il presidente del Consiglio.
Riferendosi più nello specifico all’incontro con Samaras: “Abbiamo deciso di lavorare strettamente soprattutto in considerazione dei due semestri di presidenza europea che ci attendono nel 2014. Abbiamo trattato due questioni urgenti: l’immigrazione clandestina e la disoccupazione giovanile, una grande sfida per tutta l’Unione europea. [..] Dobbiamo lavorare per dare risposte all’altezza delle domande drammatiche che tragedie come quelle di Lampedusa ci hanno posto. Abbiamo lavorato per trovare le risposte su due questioni chiave: i flussi migratori e la sicurezza del Mediterraneo”. Per il premier “la cosa principale è essere molto concreti e operativi a partire dal Consiglio europeo di giovedì e venerdì, affinché non si discuta in modo superficiale e generico di immigrazione: per noi sarebbe una cosa inaccettabile”.
Letta ha auspicato che i punti principali di discussione al Consiglio europeo siano “il rafforzamento di Frontex, la messa in funzionamento di Eurosur(*) nei tempi previsti, la discussione dei temi del diritto d’asilo a livello europeo” [..] Vogliamo che vi sia una forte capacità di andare a incidere su quello che succede nei Paesi d’origine, come la Libia, da dove partono i flussi migratori. Vogliamo essere molto netti e fermi nel controllo delle coste e nella gestione dei flussi migratori. Eurosur deve partire il 2 dicembre e la missione Mare Nostrum scade il 2 dicembre”.
Il premier greco Antonio Samaras, condividendo la determinazione dell’Italia in vista del prossimo Consiglio europeo dichiara: ”Dobbiamo pensare a persone sfortunate che pagano un prezzo altissimo ma si parla di tragedia solo quando succedono incidenti come Lampedusa, ma sempre tragedia è. Dobbiamo risvegliare le coscienze dei nostri partner perché il flusso migratorio porta alla destabilizzazione. Ma il tema in Europa va affrontato in modo più umano, invece c’è carenza di umanità”.
Cos’è l’Eurosur
L’ Eurosur è la rete di comunicazione progettata per sorvegliare le frontiere Ue e migliorare l’individuazione, la prevenzione e la lotta contro l’immigrazione clandestina e la criminalità transfrontaliera, ma anche per salvare la vita dei migranti.
Il Parlamento europeo ha approvato le regole di funzionamento per il sistema di sorveglianza delle frontiere. Gli Stati membri saranno meglio attrezzati per prevenire, individuare e combattere l’immigrazione clandestina, nonché salvare le vite dei migranti.
Eurosur consentirà infatti agli Stati membri di condividere immagini e dati in tempo reale sugli sviluppi alle frontiere esterne dell’Ue.
La relazione, approvata con 479 voti favorevoli, 101 contrari e 20 astensioni, prevede che i paesi Ue che utilizzano Eurosur si impegnino a rispettare i diritti umani, tra i quali il divieto di respingimento, che vieta il rimpatrio di persone minacciate di vita o private della libertà.
Gli utenti di Eurosur dovranno inoltre proteggere i diritti fondamentali dell’Unione europea, tra i quali la protezione dei dati personali.
Il sistema Eurosur si propone dunque di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime dell’Unione europea, intensificando lo scambio d’informazioni tra i paesi europei e con Frontex: l’agenzia europea per la gestione delle frontiere.
Il sistema dovrebbe consentire non solo la condivisione dei dati e d’intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche gli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.
Gli Stati membri che inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre 2013 sono Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.
Gli altri Stati membri seguiranno il loro esempio il 1° dicembre 2014.
Il relatore Jan Mulder: “Solo con un sistema pan-europeo di sorveglianza delle frontiere, siamo in grado di evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero per i rifugiati che cercano di attraversarlo su carrette del mare, in cerca di una vita migliore in Europa. Per evitare che una tragedia come quella di Lampedusa accada di nuovo, è necessario un rapido intervento”.
Silvia Morini
(*Fonti:
http://www.nuovaresistenza.org
http://www.rainews24.rai.it
http://www.grr.rai.it
http://www.europarlamento24.eu
http://www.corriere.it)