Sempre più vicino lo spettro del default per la Grecia.

dracma-euro

 

Questa sera il Fondo Monetario Internazionale si aspetta il rimborso del prestito da 1,7 miliardi ad Atene. Rimborso che il governo greco ha già detto che non intende rispettare. A mezzanotte inoltre termina il programma di aiuti dalla Troika. In tutta la Grecia le banche restano chiuse e dai bancomat è possibile prelevare solo 60 euro al giorno, in attesa del referendum di domenica quando i cittadini ellenici saranno chiamato ad esprimersi sull’accordo con i creditori del Paese. Referendum al quale il premier Alexis Tsipras ha invitato a votare No. E un eventuale risultato negativo potrebbe avere conseguenze negative anche riguardo alla permanenza di Atene nella zona euro.

Il consigliere esecutivo della Bce Benoit Coeuré, in un’intervista a Les Échos, afferma che la Banca centrale europea e le autorità europee vogliono che la Grecia resti nell’area euro ma “sfortunatamente” la possibilità che ne esca non può più essere esclusa. E questo è il “risultato della scelta del governo greco a mettere fine alle discussioni con i creditori e di indire un referendum, spingendo l’Eurogruppo a non estendere il secondo programma di aiuti, afferma Coeuré, dicendosi sicuro che se al referendum prevarrà il sì le autorità dell’area euro troveranno un modo per onorare gli impegni. Se prevarrà il no sarà difficile ristabilire un dialogo politico.

Il ministro delle Finanze Yannis Varoufakis dichiara di essere “Pronti a ricorrere a Corte di Giustizia Ue. L’ipotesi di un possibile Grexit viene energicamente respinta dal governo greco che, per bocca del suo ministro delle Finanze Yannis Varoufakis minaccia anche il ricorso alla Corte di giustizia europea. In un’intervista al britannico Telegraph, il ministro greco afferma che “la nostra appartenenza non è negoziabile” mettendo in evidenza che “Useremo tutti i nostri diritti legali”, ammettendo che le banche greche hanno abbastanza liquidità per andare avanti fino al referendum, anche se il controllo dei capitali imposto rende difficile la vita alle aziende greche. Il Telegraph cita poi fonti greche secondo le quali Atene starebbe considerando “di citare in giudizio la Banca Centrale Europea per aver congelato a quota 89 miliardi i fondi di liquidità di emergenza per le banche elleniche respingendo la richiesta di Atene di un ulteriore incremento di 6 miliardi”.

Silvia Morini

30 Giugno 2015
Uil Frosinone

(*Fonti:
Sky Tg 24)