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Approvato dalla commissione Giustizia della Camera la riformulazione dell’art.1 del testo di riforma della prescrizione

È stata approvata dalla commissione Giustizia della Camera la riformulazione dell’art.1 del testo di riforma della prescrizione che prevede l’allungamento, della metà dei termini, per i reati di corruzione. Il voto in Commissione conferma la spaccatura in seno alla maggioranza. Hanno votato a favore, infatti, Pd, Sel e Sc, mentre hanno votato contro Forza Italia, ma anche Area popolare (Ncd e Udc). Astenuto il M5S. Concluso l’esame in commissione Giustizia ora si attendono i pareri delle altre commissioni, e il testo arriverà in Aula il 16 marzo.
Il ministro Boschi nel pomeriggio si era mostrata ottimista sulla possibilità di raggiungere un’intesa nella maggioranza e aveva parlato di “accordo vicino”. Con Ncd “discuteremo, l’esame del provvedimento è solo all’inizio, ma va salvaguardata una specificità dei termini di prescrizione per i reati di corruzione” ha poi commentato il ministro della Giustizia Orlando, a margine della registrazione di “Porta a Porta”.

 Dall’opposizione, per Forza Italia, interviene, ai microfoni di Sky TG24, Giovanni Toti. “La prescrizione – dice – è già infinitamente lunga”, per rendere la giustizia più  breve ed efficiente “bisogna che funzionino i tribunali, investire risorse. Per una riforma seria ci siamo, ma per delle grida manzoniane, in cui si vuole semplicisticamente applicare delle cose per dare un finto giustizialismo in pasto all’opinione pubblica non ci staremo mai. Questi provvedimenti sono fintamente utili e demagogici”.

Il M5S, da parte sua, ha spiegato di essersi astenuto perché, secondo quanto spiegato dal capogruppo in Commissione Giustizia, Vittorio Ferraresi, “è un passo avanti ma non sufficiente”. “La nostra proposta – ha detto – era lo stop della prescrizione con rinvio a giudizio e l’allungamento della metà per tutti i reati presenti nel titolo secondo, quindi anche la concussione oltre la corruzione”.
L’esame del ddl anticorruzione in Senato intanto è slittato. La conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha deciso di metterlo in calendario nella settimana dal 17 al 19 marzo, anziché domani, com’era previsto da tempo.  Contrarie le opposizioni che, tranne Forza Italia, secondo quanto si apprende, hanno chiesto di esaminarlo a partire già dalla prossima settimana. Sul calendario, non essendoci l’unanimità, si esprimerà l’Aula con un voto, e si attende ancora l’emendamento del governo sul falso in bilancio. Il ministro della Giustizia Orlando assicura che il testo eliminerà le soglie di non punibilità.

Silvia Morini

(*Fonti:
Sky Tg 24)