Riformare la medicina di base
10/04/2014 | Salute.
“Si parla giustamente di grande modernizzazione e se le parole significano quello per cui vengono pronunciate, non ci siamo..” Commenta così il Segretario Confederale UIL Carlo Fiordaliso nel day after degli stati generali della Salute.
“Ridisegnare i Livelli Essenziali di Assistenza, riformare il titolo V della Costituzione ed iniziare ad incoraggiare la prevenzione, ed ancora abbattere le liste d’attesa, e riorganizzare il percorso ospedale-territorio – continua Fiordaliso – sono tutti punti su cui non possiamo che essere d’accordo.
Ma al tempo stesso stiamo discutendo delle medesime giuste questioni rimpallate da troppo tempo e siamo ancora fermi ai buoni propositi con l’interrogativo della sostenibilità e di dove andare a reperire le risorse.
Ribadendo la ferma opposizione alle miopi politiche di austerità e tagli lineari non ci si può fermare a deboli operazioni di restyling, che non spostano di una virgola la bilancia dei risparmi.
L’obiettivo deve essere quello di ricostruire un Sistema Sanitario Nazionale efficiente ed umano, e per far sì che ciò avvenga occorre dotarsi di coraggio e non solo a parole e bisogna dire con chiarezza dei ‘no’ e dei ‘sì’.
Parlare di intelligente e determinante spending review in ambito sanitario non può che tradursi in una necessaria riforma della medicina di base, che consentirebbe il recupero di ingenti risorse, perché è il vero ‘grasso’ da tagliare e riqualificare.
Riceviamo quotidiane segnalazioni di cittadini che sopportano ore di attesa nello studio del proprio medico curante, che ormai non pratica più visite a domicilio e che si configura come mero professionista che prescrive numerose analisi sovente inutili ed esose. Un po’ poco per un servizio a garanzia della salute della popolazione; disservizio che di conseguenza contribuisce a generare ulteriore e pericoloso intasamento delle strutture d’emergenza come i Pronto Soccorso, presi d’assalto da cittadini in cerca di adeguata assistenza.
Troppo potere, eccessivi sprechi e rinnovati disservizi sono annidati nel sottobosco, dunque, della medicina di base che ormai garantisce sempre meno assistenza e che per giustizia, produttività, attenzione ed efficienza andrebbe riconvertita in ‘prestazioni a notula’.
Misuriamoci sulle questioni concrete con coraggio e spirito riformista. Non solo a parole – conclude il Segretario Confederale – se il Paese vogliamo cambiarlo davvero.”
(*Fonti:
http://www.uil.it)