I crimini contro l’umanità hanno molteplici nomi e aspetti, e non ha senso fare una graduatoria, trattandosi di orrori ed ingiustizie planetarie.
Facile è indignarsi per la morte di una bambina di 8 anni, uccisa dalle ferite riportate dopo la prima notte di ‘nozze’: lo stupro, consentito e perpetrato da un uomo 5 volte più grande di lei (cioè 40enne) sul corpo della bambina poteva anche non ucciderla, e lo sgomento e il senso di ripugnanza non avrebbe dovuto essere minore.
Il crimine non è solo il femminicidio: è la possibilità che una bambina sia merce di scambio, un pezzo di carne, il risultato di un accordo, nel nome dell’onore o del bisogno di una famiglia, nel nome e per conto di una tradizione tribale, o religiosa, o consuetudinaria.
Il mandante di questo crimine, i cui numeri a livello globale sono impressionanti e a disposizione di chiunque faccia una ricerca on line si chiama, in una parola, patriarcato, ed ha moltissime facce, tante quante ne ha la perversa creatività della violenza sulle donne.
In molte parti del pianeta, in forme diverse, le bambine sono soltanto oggetti che respirano, usabili come pezzi di ricambio, sex toys, schiave in matrimoni combinati o peggio forzati: niente di più e niente di meno.
Lo dicono i membri dell’ associazione Girls, not bride, lo dicono da molti anni le attiviste e studiose che in tutto il mondo si battono contro la piaga globale delle nozze imposte, una pratica spesso ritenuta plausibile a seconda delle ‘tradizioni’ e sensibilità religiose, soprattutto nelle tre fedi rivelate.
Girls, not bride
Il matrimonio precoce è una pratica tradizionale dannosa che nega a circa 14 milioni di ragazze in un anno i loro diritti alla salute, all’istruzione e alla sicurezza.
Ogni giorno, più di 39.000 ragazze si sposano prima dei 18 anni, con poca o nessuna voce in capitolo nella decisione. In tutto sono 27 le ragazze di un minuto negato la loro voce.
Il matrimonio precoce non permettere lo sviluppo nei diversi campi necessari allo sviluppo e accrescimento della vita stessa: culturali, lavorativi, sociali, psicologici alle ragazze, inoltre mantiene nella povertà le loro comunità.
Il mondo ora ha la più grande popolazione di ragazze nella storia. Ponendo fine alla barbara consuetudine del matrimonio precoce, saremmo in grado di responsabilizzare queste ragazze, spronandole all’ esplicitazione ed incremento del loro potenziale e contribuire a trasformare le comunità su una scala senza precedenti.
Il Girls, not bride riunisce le organizzazioni della società civile di tutto il mondo che lavorano per affrontare il matrimonio precoce a livello di base, nazionale e globale.
I membri di Girls, not bride cercano un’unità d’intenti e d’azioni per accelerare gli sforzi per prevenire il matrimonio precoce, e per sostenere le ragazze che sono o sono stati sposati, in tutto il mondo.
Silvia Morini
UIL Frosinone
(*Fonti
http://www.girlsnotbrides.org/
“Il Fatto Quotidiano”)