Lunedì, 17 marzo 2008, presso l’Hotel Memmina, si è riunito il Comitato Direttivo della Uil Pensionati di Frosinone.

Hanno partecipato Romano Bellissima, Segretario Generale della UILP; Saverio Crostella, Segretario Generale della UILP di Roma e del Lazio; Fracasso Domenico, Segretario Generale della UILP di Frosinone e Gabriele Stamegna, Segretario Generale della UIL di Frosinone.

Dopo aver fatto il punto sull’assetto organizzativo della Uil Pensionati di Frosinone, strutturato soprattutto sulle Leghe, come primo livello di rappresentanza sul Territorio e dopo aver constatato, con soddisfazione, una crescita consistente degli iscritti, più di 800 rispetto al 2006, il Comitato Direttivo ha affrontato l’attuale difficile situazione economica e sociale dei pensionati.

In Italia, infatti, negli ultimi 16 anni, le pensioni hanno perso più del 35% del loro potere d’acquisto, a causa dell’adeguamento all’inflazione non più semestrale, ma annuale, del mancato aggancio alle dinamiche salariali e della scandalosa speculazione sul cambio lira/euro.

A questa situazione assai preoccupante si è aggiunto, nel corso del 2007, l’aumento vertiginoso dei prezzi e delle tariffe, determinando una vera e propria tassa da inflazione di circa 305 euro per ogni famiglia di pensionati.

Nello scorso mese di febbraio, l’ISTAT ha rilevato in generale una inflazione del 2,9% e, in particolare per gli acquisti di maggiore frequenza, del 4,8%.

Però, l’aumento dei prezzi dei prodotti che riguardano, in prevalenza, la spesa dei pensionati, latte, uova, formaggi, frutta e ortaggi, visite mediche e consumi di energia e di acqua, è stato mediamente  superiore all’8%.

Di conseguenza, una situazione già di per sé molto difficile sta diventando drammatica, se si considera che il 62% delle pensioni è al di sotto dei 1000 euro  al mese e il 27% addirittura è meno di 500 euro.

Il Comitato Direttivo della Uil Pensionati di Frosinone, perciò, ritiene che il tema centrale della campagna elettorale e l’impegno prioritario del prossimo governo debbano essere l’urgente recupero del potere d’acquisto delle pensioni, destinando ad esso tutte le risorse disponibili.

D’altra parte, bisogna considerare che l’impoverimento di oltre 17 milioni di pensionati riduce drasticamente i consumi interni e, quindi, impoverisce il Paese.

Il nostro sistema produttivo, pur esportando più di prima, è in difficoltà, perché non riesce a collocare i propri prodotti sul mercato interno, in quanto circa il 70% della popolazione, fatto da pensionati e lavoratori dipendenti, ha dimezzato i propri consumi, a causa delle difficoltà economiche in cui versa.

Gli altri, quelli che, viceversa, hanno incrementato la propria ricchezza,  prevalentemente  con l’evasione, la truffa del cambio lira/euro  e con i condoni e i perdoni fiscali spendono come spendevano prima e, quindi, incidono assai poco sul mercato.

La rivalutazione delle pensioni e dei salari non è, perciò, una risposta ad esigenze corporative, ma una necessità per l’intero Paese,  per affrontare meglio  la difficile crisi che si profila sull’orizzonte dell’economia e per rilanciare lo sviluppo.

Il recupero del potere d’acquisto delle pensioni si può realizzare lavorando  in cinque direzioni:

  • Un sostegno forte alla piattaforma rivendicativa di CGIL-CISL-UIL, che punta al taglio delle tasse su retribuzioni e pensioni;
  • La ripresa del confronto sul processo di rivalutazione di tutte le pensioni, avviato  con l’accordo   Governo / Sindacato del luglio scorso, trasformato nella legge 127/2007, che aveva già stabilito l’aumento delle pensioni a partire da quelle  più basse (la cosiddetta quattordicesima) e l’adeguamento all’inflazione nella misura del 100% delle pensioni sino a 29.000 euro annui;
  • La creazione di un paniere ISTAT più mirato ai consumi degli anziani, perché nel paniere attuale sono comprese più di 100 voci che non rappresentano la spesa dei pensionati;
  • L’approvazione del disegno di legge, attualmente in Parlamento,  per la tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie;
  • La contrattazione territoriale per garantire meno tasse locali ai lavoratori e ai pensionati e servizi socio/sanitari diffusi ed efficienti. Giova ricordare che, rispetto alla spesa media nazionale per servizi socio/sanitari di euro 177 pro capite, la provincia di Frosinone spende 108 euro e che la tassazione locale è cresciuta di circa il 27%, pari  mediamente ad euro 333 a persona. Risulta, inoltre, che la maggior parte dei comuni della Provincia a partire da quelli più grandi, circa il 75%, a tutt’oggi, non ha risposto alla richiesta di CGIL-CISL-UIL di un confronto sulla tassazione locale, in fase di elaborazione dei bilanci di previsione 2008 e che   molti  fanno pagare l’addizionale irpef addirittura ai cittadini incapienti, inclusi nella no tax area, perché hanno un reddito di 8.000 euro annui.

La Uilp di Frosinone, pur non schierandosi politicamente,  continuerà ad impegnarsi e a mobilitarsi anche durante la campagna elettorale, sottoponendo alle forze politiche e ai candidati  le proprie proposte per la soluzione dei problemi dei pensionati.

 

Data: 20 marzo 2008.

Domenico Fracasso